Siete mai andati a teatro a vedere un’opera? O magari vi è capitato di guardare la prima della Scala in televisione, o di curiosare su youtube alla scoperta della musica lirica?
Bene: vi sarete allora accorti che l’opera è uno spettacolo sensazionale fatto di musica, luci, costumi, scenografie e un pizzico di magia.
Quello che forse non sapete è che ciò che vedete nel momento in cui andate ad assistere a uno spettacolo del genere, non è altro che la punta dell’iceberg: dietro le quinte c’è un intero mondo di lavoratori che operano “nell’ombra” per garantire il successo della serata.
E credetemi, è proprio dietro le quinte il vero spettacolo!
Mentre in scena si realizzano le più belle pagine di teatro musicale grazie alla bravura di cantanti, direttori e orchestra, nella penombra dietro le quinte è tutto un brulicare di intenso lavoro. I macchinisti azionano i congegni scenici tirando corde, legando funi, spostando pesanti arredi scenici da una parte all’altra del retropalco a seconda delle esigenze, comunicando con i tecnici luci e i fonici nelle loro ricetrasmittenti. Le sarte e i truccatori sono all’erta in caso un costume vada aggiustato all’ultimo secondo o il trucco di scena si sia sbavato. Ogni minimo movimento va naturalmente coordinato con la musica secondo le minuziose indicazioni che il regista ha fornito durante le settimane di prova precedenti lo spettacolo, ed ecco entrare in campo i maestri di palcoscenico: musicisti (di solito pianisti molto ben preparati nel lavoro dell’opera) muniti di spartito che conoscono ogni dettaglio musicale e scenico dell’opera alla perfezione in grado di dare le giuste indicazioni ai tecnici sui movimenti da effettuare e ricordare ai cantanti e al coro il punto giusto in cui devono entrare in scena; il tutto coordinato dal direttore di palcoscenico, una sorta di supervisore che controlla l’andamento dello spettacolo e si assicura che tutto vada alla perfezione.
Ma non è tutto!
Durante le settimane precedenti lo spettacolo, i cantanti, il direttore d’orchestra e il regista lavorano assiduamente per presentare la loro interpretazione dell’opera. E qui entra in gioco una figura professionale fondamentale, ovvero il maestro collaboratore.
Il maestro collaboratore è un pianista in grado di realizzare l’intera opera al pianoforte sostituendo completamente l’orchestra nella fase delle prove: il suo lavoro inizia già mesi prima della messa in scena, quando il cantante sta ancora iniziando a imparare il suo ruolo. Il suo compito in questa fase iniziale non è soltanto suonare al pianoforte la parte dell’orchestra, ma anche cantare tutti gli altri ruoli in modo da permettere al cantante di farsi un’idea complessiva dell’opera e dell’interpretazione che vuole dare al suo ruolo. Naturalmente non è necessario che il pianista sappia cantare come Pavarotti, ma è importante che sappia trasmettere al cantante la giusta caratterizzazione dei vari personaggi, così da costruire passo dopo passo una sorta di spettacolo virtuale nella mente del cantante, che così sarà già ben preparato nel momento in cui si troverà con gli altri cantanti alla prima prova di sala.
La prova di sala è il primo incontro tra tutto il cast e il direttore d’orchestra, che dà ai cantanti la sua interpretazione dell’opera. In questa fase l’orchestra non è ancora ingaggiata, ed è il maestro collaboratore a suonare la parte strumentale.
Dopodiché subentra il regista che a seconda delle possibilità del teatro lavorerà con il cast per 3-6 settimane nelle prove di scena per mettere a punto la messa in scena dell’opera; il maestro collaboratore è anche qui un prezioso alleato del regista, che solitamente interrompe la scena più volte per rifinire e correggere i più svariati dettagli registici mentre il pianista si premura che i cantanti mantengano la corretta impostazione musicale fornita dal direttore, ricorda i tempi musicali giusti, e dirige la prova in caso di assenza del direttore.
Un vero musicista multitasking, insomma: deve saper suonare molto bene, dirigere almeno un pochino, cantare e soprattutto amare l’opera spassionatamente e tutto il mondo pazzo che la circonda: un lavoro complesso, bellissimo e appassionante che permette di stare a contatto con tutti i lavoratori dello spettacolo e di scoprire i dettagli più nascosti delle opere vivendo dall’interno la magia del teatro.