#1: Lezioni di teoria e solfeggio:
E’ fondamentale iniziare col piede giusto, non lasciarsi intimidire dal pentagramma pieno di note che schizzano in tutte le direzini e allontanzare quella vocina interiore che ci dice: “…ma io volevo solo suonare!”Eh no, dal solfeggio non si scappa.
# 2 Il Metronomo:
può sembrare uno strumento di tortura, o un rudimentale metodo per capire quanti rintocchi mancano alla fine della lezione, ma in realtà è fondamentale per scandire note, arcate e metterci in riga!
# 3 Le dita doloranti:
suonare non è da tutti, è un duro lavoro. I vostri polastrelli non saranno più gli stessi.
# 4 All’inizio emetterai suoni poco gradevoli:
armatevi di buona volontà, perchè se non siete stati scoraggiati dal solfeggio, dal maledetto metronomo e dai polpastrelli callosi, sappiate che il vostro approccio con lo strumento sarà forte. Non aspettatevi di emettere note celestiali, dovrete fare tanta pratica prima di avere un bel suono.
# 5 Le tue vacanze non saranno piu le stesse:
diversamente dallo studio per la scuola che può essere svolto ovunque, anche in piena notte, lo studio di uno strumento necessita di un orario prestabilito e soprattuto, in caso di strumenti voluminosi, di un luogo adatto. Senza contare poi il trasporto di leggio e spartiti. Insomma dovrete organizzarvi al meglio e fare i conti con il vostro nuovo compagno di viaggi.
# 6 Ci vuole tempo per assimilare le lezioni:
chi non ha invidiato i ragazzi Von Trapp nel film ” Tutti insieme appassionatamente” quando riescono ad imparare canto, note, musica e armonia in una sola lezione a spasso nei verdeggianti prati di Salisburgo? Ah, che bel film di fantascienza! Se è vero che per innamorarsi della musica basta un attimo, per farla ci vuole tempo e costanza. Magari passeremo su uno studio settimane senza riuscire ad eseguirlo correttamente, magari il nostro suono immaturo ci perseguiterà per mesi, ma poi passa e il bel suono arriva insieme a tanta soddisfazione.
#7 Sembrerà facilissio smettere e invece no:
Basta, a volte ci scoraggiamo così tanto che vogliamo lasciar perdere tutto. Troppa fatica, troppo impegno e poi nessuno dei nostri amici suona e loro sì che fanno cose diverteti, invece di ingobbirsi sullo spartito. In realtà smettere è difficile, perchè la musica è come un virus, se vieni contagiato non c’è cura se non quella di continuare a suonare solfeggiare cantare…